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IL MERCATO IMMOBILIARE E CREDITIZIO TOSCANO PRE/POST COVID
28/05/2020

Abbiamo chiuso il 2019 e iniziato il 2020 facendoci una promessa: accelerare ripartendo dai risultati dello scorso anno per confermarci e migliorarli.

Nessuno di noi, però, si sarebbe aspettato di doversi confrontare con una pandemia e con le misure necessarie a contenerla.

Come abbiamo avuto modo di dirci con Alessandro Di Priamo, durante una delle nostre interviste, era importante mantenere un mindset positivo per affrontare al meglio questo momento. E così è stato.

Non abbiamo solo integrato nuovi strumenti come  le “interviste digitali” per Accademia, ma abbiamo anche adattato alla necessità le nostre conferenze stampa.

Così come anno scorso, abbiamo preso in analisi il mercato pratese e quello lucchese ai quali abbiamo deciso poi di aggiungere quelli di: Pistoia, Firenze Centro e Ancona.

Grazie alla collaborazione con i responsabili di zona e agli ospiti intervenuti, abbiamo tracciato una panoramica dei mercati e visto quali sono le prospettive per gli stessi, post Covid-19.

 

I NUMERI DEL MERCATO IMOBILIARE TOSCANO

Il mercato immobiliare toscano ha fatto registrare 41.352 compravendite nel 2019, dato che equivale al 6,9% del Totale Nazionale. In particolare, si registra un aumento del 4,3% rispetto al 2018.

Per quanto riguarda il settore delle compravendite, a fine 2019, tutte le realtà toscane hanno chiuso l’anno con un bilancio positivo rispetto al 2018 (Prato +6.3%, Lucca +6,4%, Firenze Centro +4.3%, Pistoia + 0,7%). Dal punto di vista degli acquirenti, emerge una sostanziale uniformità che vede protagoniste due fasce d’età in particolare: 35-44 anni, che occupa più del 35% in tutti i mercati di riferimento, seguita da quella compresa tra i 45-54 anni, vicina al 30%.

L’acquirente toscano medio, svolge un lavoro dipendente o professione impiegatizia e la composizione del nucleo familiare si attesta sui 2-3 individui.

I dati sulle compravendite trovano riscontro anche per quanto riguarda il comparto delle locazioni, dove le informazioni raccolte sui conduttori sono sostanzialmente le stesse. Per quanto riguarda invece i locatori, la maggioranza di essi ha un’età compresa tra i 45-54 anni.

Come detto, si tratta di nuclei familiari di piccole dimensioni e questo si riverbera, inevitabilmente, sul tipo di immobile maggiormente richiesto: il trilocale; con l’eccezione del mercato pistoiese, dove l’immobile più ricercato è il terratetto.

In base poi ai dati forniti da Euroansa, partner creditizio del gruppo, emerge una predilezione per il mutuo a tasso fisso; tendenza confermata anche per il primo periodo del 2020.

 

MERCATO IMMOBILIARE POST COVID

Prospettive diverse per quanto riguarda invece il mercato immobiliare post Covid-19. Nello specifico: Firenze Centro è il mercato che ha risentito maggiormente della pandemia, vedendo il mercato delle locazioni turistiche in forte calo. Anche il settore delle compravendite  ha visto diminuire i propri volumi, confermando però un trend già emerso in passato, quello dell’investimento immobiliare destinato alla locazione studentesca.

Ottime notizie dal mercato pistoiese che, appena finito il lockdown, ha visto chiudersi un affare e ha fatto emergere un altro aspetto interessante: la volontà reale di acquistare un immobile. Questo significa una riduzione del volume quantitativo degli appuntamenti a vantaggio, però, di un sensibile aumento di quello qualitativo.

Anche il mercato pratese, se pur colpito, ha reagito bene alla fine del periodo di quarantena dimostrando, come emerso dalle parole dell’a.d. Mirko Cecconi, un rinnovato interesse per soluzioni immobiliari che comprendo uno spazio esterno, insieme alla presenza di spazi utilizzabili per fare smartworking.

Prospettive simili, infine, anche per il mercato lucchese, dove la diminuzione iniziale della domanda dovuta al periodo di lockdown sembra poter essere riassorbita nel corso del 2020.

Pur attestandosi su volumi complessivi inferiori rispetto alla Toscana, anche i dati relativi al mercato anconetano dipingono un quadro molto simile:

L’anno appena concluso, ha fatto registrare un totale di 13046 compravendite nel mercato marchigiano, che dunque costituisce il 2,2% del mercato nazionale. Rispetto al 2018, possiamo notare un aumento del 4,3% sul dato di compravendite totali.

Per quanto riguarda il mercato anconetano, che rappresenta il 34% del totale regionale, rispetto al 2018 c’è un miglioramento del 3,2%  con un totale di 4.407 compravendite.

In pieno trend con la realtà nazionale, i dati relativi agli acquirenti medi evidenziano come la maggioranza si concentri per un 36% nella fascia d’età 35-44 anni, seguito da un 29% di età compresa tra i 45-54 anni.

Si tratta per lo più di nuclei familiari ristretti, dove la professione maggiormente svolta è quella del lavoro dipendente o impiegatizia.

Numeri che si confermano anche per quanto riguarda i venditori, dove però emerge un 31% di individui di età compresa tra i 55 e i 64 anni.

Domanda e offerta si equivalgono non solo per quanto riguarda la tipologia di attori che operano nel mercato ma anche per tipo di immobile, dove si registra una schiacciante predilezione per quanto riguarda gli appartamenti in piccoli complessi.

 

IL MERCATO DELLE LOCAZIONI

Analizzando il mercato delle locazioni, rispetto alle compravendite, tra i conduttori si evidenzia una netta maggioranza di nuclei familiari di piccole dimensioni, dove ben il 53% è composto da famiglie a 2 individui. Nessuna variazione significativa, invece, per quanto riguarda fascia d’età e professione.

Anche il profilo dei locatori non riserva particolari sorprese, eccetto la presenza di un 45% di locatori di fascia compresa tra i 45 e 54 anni. Dato in linea con quanto avviene in altre regioni italiane.

Rispetto ai dati relativi agli acquirenti, anche nel mercato anconetano (così come in altre realtà), emerge una maggior presenza di coloro che svolgono la libera professione o sono imprenditori, si parla di un buon 23%.

Per quanto riguarda le prospettive per il post Covid, Il mercato ha sicuramente subito una battuta d’arresto che ha interrotto la crescita iniziata lo scorso anno. Nonostante questo stop forzato, però, i primi segnali che vengono dalla graduale riapertura e il ritorno alla normalità, evidenziano una risposta positiva capace quanto meno di riequilibrare il mercato, dove al momento si registra un’offerta maggiore rispetto alla domanda.

 

In conclusione, le conferenze stampa digitali ci hanno permesso di fare un punto della situazione del nostro gruppo e di tracciare le linee guida per affrontare al meglio la ripresa della piena attività.

Dovremo abituarci a convivere con delle novità che ci chiederanno di essere sempre attenti e capaci di trovare strade alternative.

Ma questo, come detto, fa parte della promessa che ci siamo fatti anche all’ultimo convegno: accelerare!

Siamo già ripartiti ma forse è meglio dire che non ci siamo mai fermati.

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